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Epitesi

Protesi in silicone maxillo - facciale

Le epitesi o protesi facciali sono utilizzate quando la chirurgia plastica non può o non ritiene opportuno di intervenire.

Protesi epitesi maxillo facciale - naso
Protesi epitesi maxillo facciale - naso

Le deformazioni nella zona della testa sono conseguenze per lo più diretta della malattia e tumori, incidenti o deformità innata.

Difetti che non possono essere ricostruiti dal proprio tessuto del corpo possono essere ricostruiti artificialmente con epitesi.

L’epitesi sarà prodotta individualmente con materiali sintetici duri o molli in combinazione con il colore naturale della pelle del paziente.

In alcuni casi si usa uno scanner superficie 3D per modellare l’epitesi provvisoria.

La fissazione dell’epitesi dipenderà soprattutto dal sito anatomico da ricostruire e potrà essere eseguita sia tramite impianti ossei, sia con colla biologica.

Una gomma in silicone di grado medicale è utilizzata per creare protesi facciali per le orecchie, gli occhi o il naso. In genere, la fabbricazione di questi dispositivi richiede una serie di raccordi per abbinarli alle caratteristiche del viso di ciascun individuo.

L’epitesi permette di sostituire in modo provvisorio o in modo definitivo una o più parti del viso.

Le tecniche dentarie combinate all’esercizio, spesso difficile, della concezione delle protesi facciali in silicone, sono un punto di forza nelle possibilità di una buona realizzazione estetica.

La nostra azienda modella e fabbrica epitesi con l’aiuto di tecniche 3D o convenzionali su impianti o colle biocompatibili.

Il laboratorio è un luogo di concezione e di studi, permette al paziente di prendere parte alla fabbricazione della sua futura protesi e di appropriarsi al meglio questo corpo estraneo.

Prevalentemente noto dalla chirurgia plastica, il silicone è diventato il materiale più importante, non è più possibile immaginare tecnologia ortopedica senza, soprattutto quando si tratta di esigenze estetiche.

Ingannevolmente reale, il collegamento al corpo umano sembra quasi invisibile, e può lenire in pazienti traumatizzati il dolore in termini psicologici, ma anche fisiologici.